Il trionfo di Maria
di Mario Krejis
La mia collaborazione con la Società Italiana di Studi Ermetici ricomincia, dopo molti anni, in coincidenza di una nuova e fondamentale svolta nella storia della nostra non troppo giovane e numerosa Famiglia.
Non è semplice riprendere le fila di una Tradizione antichissima come l’Ermetismo, liberandola dalle fitte ragnatele dell’ipocrisia e dalle tante interpretazioni sballate che ne hanno manomessi i contorni e la dottrina.
Soprattutto non è semplice fare ciò conservando il decoro e la neutralità di chi non vuole imporre le sue idee, ma si limita a far sentire la sua voce, con pari dignità, tra le tante voci che animano la Babele iniziatica, lasciando l’uomo del secolo libero di scegliere quella che meglio sa parlare al suo cuore, infondendogli sentimenti di serenità e di pace.
Oltre alle promesse che si fanno per attirare i curiosi, o dei tonanti proclami di primogenitura, resta il dato sconfortante che il numero di Iniziati è sconfortatamente basso. E non parlo solo dell’Ermetismo.
Il Fiume della Vita Umana è un infinito gorgogliare di bollicine, che scoppiettano caoticamente, dando l’illusione di un movimento che non c’è. Tuttavia nelle profondità la Corrente fluisce verso una Foce lontana, trascinando l’Anima del Mondo in direzione di un futuro incerto e misterioso.
Anche nell’Esoterismo, come nelle Religioni confessionali, si può parlare di crisi delle vocazioni. Ciò tuttavia non deve sorprendere. L’uomo è quello che è, prescindendo dalle vernici morali con cui cerca di nascondere se stesso, sperando sempre in un’effimera felicità.
Ogni vita umana segna una storia, un diverso destino. Ciò che ha preso il posto del misticismo di un tempo è il protoplasma informe del consumismo, del libertarismo totalitario, che tutto pretende senza nulla offrire in cambio; della Spiritualità all’acqua di rosa, che si nutre di speranze illusorie: la New Age, un’allegra conversazione con i defunti, qualche mirabolante contatto con i figli di Andromeda e di nonsoquale Alleanza Intergalattica.
In fondo credere nell’asino che vola, come si dice dalle mie parti, non costa nulla. Librarsi sulle ali della fantasia aiuta a dimenticare la desolazione dell’Anima, che sbatte i piedi cercando di scuotere l’uomo dal fascino della materia. Anche l’Anima, però, sembra rassegnata al peggio e suona sempre più stancamente il suo tamtam, senza troppe speranze d’essere ascoltata.
Buon per lei! Continuano a ubriacarla con pinte di birra astrale, quella distillata nelle cantine del bungabunga, dove si pasce e si farnetica, ventilati da formose odalische in gonnella. Così i sussulti dell’Anima Storica si trasformano in grugniti di piacere, che preludono al silenzio di un lungo, lunghissimo sonno.
Sarà per la prossima vita, sarà per un futuro risveglio, se e quando ci sarà. In fondo non c’è fretta, l’eternità è lunga da passare!
Oppure si esercitano gli animi nelle belligeranti atmosfere delle rivendicazioni sociali, dei trasformismi politici, delle crociate moraleggianti dei nuovi paladini del diritto e dell’etica. Il gioco delle parti incalza. Le ideologie del passato muoiono, com’è morto Dio nel cuore degli uomini assetati solo di sesso e di potere.
Apparire più che essere! Sembra il sermone di un prete incavolato: Parce mihi, Domine, quia Dalmata sum, per dirla con San Girolamo!
Bolle, piccole insignificanti bollicine nel turbinio dell’Acqua, che rendono sempre più torbida, avvelenando i Germi di Vita che si nutrono del liquido Elemento per produrre gli innumerevoli destini dell’umanità!
E noi, poveri Ermetisti? Senz’altro ci toccherà camminare in punta di piedi, bussando timidamente alle porte dei cuori nella speranza, ahimè, che qualcuno ci apra.
E’ la crisi delle coscienze? Forse! Un pizzico di apatia, qualche oncia di stanchezza, la delusione di non essere quasi mai creduti possono offuscare il nostro giudizio, facendoci prendere lucciole per lanterne e inducendoci a ritenere che le cose siano peggiori di ciò che sono.
Alla buonora! Ben venga l’iniziativa di Amonosis e dei suoi fraterni amici: affrontare la crisi del mondo contemporaneo sbandierando ai quattro venti i valori in cui crediamo; rispondere con un affondo di punta alle feroci stoccate dei nostri nemici di sempre: l’indifferenza, l’avidità, la cattiveria!… Mi sembra una buona tattica, degna di veri spadaccini, quelli che si battono corpo a corpo fino all’ultima oncia di sangue.
Qualcuno obietterà: non bastavano la Società e la Fratellanza Ermetica, ci volevano pure i Circoli dell’Ermetismo? Secondo me è giusto così!
Bisogna seminare e prima o dopo il raccolto verrà; e sarà una Messe tanto copiosa da rifornire per secoli i granai di Messere il Nume, che sorride di ogni iniziativa dei suoi figli, anche delle più folli e improbabili di tutte.
Quello per cui saremo giudicati sarà il nostro lavoro. Sono Loro, gli Dei, che dovranno raccoglierne i frutti, inviando tra noi le divine Suonatrici d’Arpa, perchè con le loro dita affusolate facciano risuonare nel cuore dei migliori le melodie del vero amore.
Amici, tempus fugit! Occorre muoversi, prima che le babbucce di lana o un fastidioso catetere ci ricordino che è tardi per tentare. I Circoli dell’Ermetismo sono una preziosa opportunità, da non sprecare.
Leggevo la Prammatica dei nuovi Circoli Ermetici, le Case della Vita, come hanno voluto intitolarli. Un progetto ambizioso! Ciò però, lo sapete, rientra nel Sistema antico dell’Ermetismo. Sono i paradossi dell’Arte nostra, generosa con i meno generosi e pronta a donare anche agli ingrati e a chi non saprebbe da dove iniziare.
Perchè tutto ciò? E se vi rispondessi che non c’è alcun motivo plausibile? Si deve fare e basta!
Intelligenti pauca!
Bene, credo di aver detto tutto. Non mi resta che tirare la fune e il Sipario si alzerà. Sono pronti i guitti incipriati, i funamboli, i buffoni, i sordi che fanno finta di non sentire? E’ pronta la vera star di quest’improvvisato spettacolo, la grande Incantatrice, Maria? Ah, eccola qui! Allora coraggio, si va in scena!
Mario Krejis