Ho recentemente navigato in un Sito che non conoscevo e che tratta di Ermetismo Kremmerziano. In esso sono contenute, in ottima veste grafica, numerose opere del Maestro Napoletano, una ricca collezione fotografica e alcuni riti magici appartenenti alla Miriam o all’Ordine Osirideo, un tempo ritenuti segreti, tra cui la cifra di chiamata dell’Intelligenza Mercuriale del Maestro scomparso.
Per cui chiunque volesse intrattenersi in una simpatica chiacchierata telepatica con l’anima di Ciro Formisano, dovrebbe solo trascrivere senza troppe sbavature l’ideogramma in rosso e sarebbe presto accontentato…
Dal piccolo del mio piccolo condivido quest’iniziativa, come altre simili. Un grande uomo sopravvive attraverso le sue opere, esattamente come Giuliano Kremmerz vive attraverso i suoi scritti. Conoscerli e studiarli è un dovere e un’esigenza per tutti coloro che – aspiranti ermetisti- cercano da qualche parte la Verità e la Luce.
Nel mondo antico la rappresentazione divina era complementare alla personificazione di Forze, universali e potenti, legate simbolicamente a virtù dell’anima umana e analogicamente corrispondenti a leggi macrocosmiche che riflettono la loro valenza sul microcosmo uomo. Hermes o il latino Mercurio, iconograficamente rappresentato come il Dio dalle ali ai piedi, é il più fuggevole e indefinito fra le divinità appartenenti all’universo mitologico greco-romano. Visto come l’intermediario fra uomini e Dei dell’Olimpo, come il protettore del commercio per le sue doti di sagacia e astuzia, come colui che guida durante i viaggi, come l’accompagnatore nel mondo dell’oltre, come il Dio della scrittura e della sepoltura dei morti. Tanti epiteti, tante funzioni, tante virtù e capacità. Nello Stobeo, durante il dialogo fra Iside e Horus, Hermes viene descritto come il detentore della verità invisibili agli occhi umani, celate perché conquiste per simpatia e amore delle anime evolute; Hermes é l’unico a poterne mantenere il segreto.
Mario Krejis, che nell'umana società esercita la professione di Medico, qualificato e
degno, in un Ospedale della Puglia, possiede ben più alte e innate virtù
nella scala dei valori umani: la Ricerca Ermetica per il
progresso umano di conquista spirituale, per l'ascenso rapido di Luce
dell'Intelligenza e della Verità dell'Esistente, visibile e invisibile.
Sono suo amico da decenni, che per Fato conobbi nel tempo in cui l'irruente risveglio dell'Uomo Storico si
rende più vivo e pressante in coloro nei quali l'Arte e la Scienza sono
in virtù e possanza: eroiche, magistrali prerogative che in Krejis
rinvenni subito nel nostro primo incontro, nello scambio confidenziale
di vedute sui Magisteri dell'Arte Classica dell'Ermetismo in seno alla
Scuola del Maestro Kremmerz, ultimo Pontefice di Ur e Delegato del
Grande Ordine Osirideo Egizio, al quale in eterno sono iscritto.
Dedico questo mio scritto al mio amato mentore Mario Krejis e agli amici della Fratellanza Ermetica, con i quali condivido il più nobile dei sentimenti umani, l’amore per il bene sincero.
Premessa
Ho voluto prendere spunto dal titolo di un’opera d’arte del grande pittore ottocentesco Thèodore Gèricault (1791-1824) per parlare del dramma nell’ uomo. Vorrei trattare non solo l’aspetto filosofico e morale ma anche l’evento escatologico (nel senso intenso del fine). Non è mia intenzione affrontare questo tema in modo troppo analitico per evitare di cadere nella trappola della retorica intellettuale.