Ho voluto cambiare la dedica del mio articolo. Non più agli Ermetisti, ma a tutti quei lettori che si compiacciono di dedicare parte del loro tempo a quest’antica Scienza dell’Anima, così apparentemente negletta e talvolta ritenuta arcaica e non conforme allo Spirito moderno.
Non è una bella conclusione. Nei tempi passati un Iniziato scandiva la sua missione con proclami di successo, cercando di trasfondere nei suoi discepoli la sua stessa illusione: un’impresa da compiere quasi per fatalità, col sostegno degli Dei e delle Forze Invisibili.
Anch’io come tanti altri ho subito il fascino dell’utopia, immaginando un futuro migliore in cui fosse facile incontrare ermetisti eccellenti, anime storiche evolute e pronte a esplodere nel radioso entusiasmo di un ritorno a Casa.
Alla fine ho dovuto scontrarmi con lo Spirito dei Tempi, trovandomi nella difficile scelta: se sprecare un’altra vita nell’inutile attesa di un miracolo o rinunciare a ogni pretesa, riportando la semina ermetica al suo significato letterale, senza attese di raccolti abbondanti o di terribili carestie, dovute alle Forze del Male e mai alla mia personalità o ai miei sogni.
Ai miei amici ermetisti ho cercato di far intendere che l’Ermetismo non s’impara sui libri, ma dall’esperienza sofferta di una vita vissuta intensamente. Mi sono volutamente allontanato da loro una o più volte, tentando di rompere il cordone ombelicale che li univa a me e attraverso cui fluivano non effluvi di paradiso ma illusioni che non avrei mai voluto che prendessero piede in loro.
Il Misticismo: un insieme di stati di passività e creduloneria che preservano a tempo indefinito le forme mentali che costituiscono l’Ego, edificandolo come una creatura che si ritiene immortale, proiettando i suoi effluvi su quanti entrano nell’orbita di quell’unità-uomo che s’illude di essere un iniziato.
Ai miei amici e a tutti io grido: Non è così, non è questo l’Ermetismo!
L’Ermetismo è amore, è volontà, è azione. I pensieri sono correnti di energia, che traversano la sostanza cerebrale e possono ubriacare. Eliminare i pensieri inutili è lo scopo di tutte le Strade Spirituali. L’azione è l’unica vera strada per l’uomo che si risveglia e aspira ad ampliare la sua consapevolezza ad altre Dimensioni, dove si vorrebbe penetrare solo con la fantasia o con la medianità.
Amare e vivere. Le pratiche ermetiche sono l’orologio che segna il tempo dell’anima. Non hanno valore, se non sono sostenute dalla fede e dall’amore per l’Invisibile. L’ho già ripetuto: la fede è un dono. Si nasce con l’impulso irresistibile di trascendere l’esperienza per rivolgersi a una Sorgente Superiore, che si chiami Dio o in altro modo. Un lieve fremito dell’anima può diventare una grande fede, che smuoverà le montagne dell’indifferenza e del materialismo non appena divamperà, alimentata dal magnete dell’amore.
Il compito dell’Ermetista è vivere e amare. Accettare la vita per quella che è – luci e ombre – sapendo che nell’Ombra si nasconde la Luce e che nell’Ombra si deve penetrare, se si vuole conoscere la parte negletta della propria anima, che conserva intatte le ferite della vita, di questa e altre vite. Una parte che comprende il linguaggio del sentimento, ma che si esprime con le nostre stesse parole, distorte dall’alterigia e dall’ignoranza.
A voi tutti io grido: amate voi stessi, non per le qualità che vi hanno insegnato a ritenere tali. Amate anche l’Ombra in voi. E’ il vostro sangue, macerato nella stasi e nell’abbandono, che vi ostinate a intossicare con lo strumento della repressione senza neanche accorgervi che esiste.
Eppure quella parte di voi è intelligente e vuole vivere. Desidera parlarvi e farvi entrare nella Caverna di Aladino dove troverete, insieme alle cianfrusaglie della vostra vita, inestimabili tesori. E sarete finalmente liberi: vi sentirete come un’aquila che sfreccia nel cielo azzurro e poi volerete sempre più in alto. verso il vostro Dio, che vi attenderà amorevolmente il giorno che sarete diventati uomini veri.
Amare e Vivere. Si può amare un’idea, un’emozione, un ricordo? Io amo la vita. Il passato è un’ombra che non risuona più in me. Così l’Ermetista di ogni tempo deve scegliere di vivere sempre nel presente, perché nel Mondo delle Cause il tempo non esiste.
Vivere nel presente significa elaborare il proprio progetto di vita giorno per giorno, modificando se stessi secondo il modello che si è scelto quando si è deciso di cambiare le cose. Non importa che cosa si farà. Le nostre azioni sono disseminate di errori, o che col senno del poi ci paiono tali. Però non è così. L’uomo è libero di cambiare modificando la sua traiettoria di vita, ma non di programmare le sue esperienze, discernendo le utili dalle dannose.
Egli potrà scegliere di abbracciare qualunque credo religioso: la sua vita continuerà a scorrere, nei suoi infiniti contrasti e chiaroscuri. Potrà cadere e mille volte si rialzerà, proseguendo il suo cammino fino a quando il suo primo giuramento non si realizzerà, in questa o nelle vite future.
Nel mondo mentale, ma anche in quello emozionale e fisico, lo stato di equilibrio è bipolare. Una corrente di energia che fluttua rapidamente tra un opposto e l’altro. In questo istantaneo movimento si realizza il progresso dell’umanità e si sostanzia il cambiamento: o nello squilibrio, che è appannaggio dell’uomo comune; o nella centralità che è propria del saggio, che assapora entrambe le correnti senza mai farsi dominare da una di esse, ma cercando di equilibrarle nell’anima, nel corpo e nella mente.
Amate, amici miei! Non importa chi o che cosa. Nell’amore c’è appagamento, dolore e soprattutto equilibrio. Amate una giovane donna o il vostro sposo, anche se non siete corrisposti. Amate i vostri animali, che si affidano a voi con fedeltà; amate i vostri amici, anche quando vi deludono. Fino a quando amare sarà per voi la cosa più semplice e bella. Amate per voi stessi. Perdonate se volete, oppure odiate. Non importa, siete nel flusso.
Però imparate che tutti i salmi devono finire in gloria: anche se vi sentirete delusi, amareggiati o affranti; se sarete irritati e carichi di rancore, comprendete che quelle forze destabilizzanti sono passeggere, chiedendo al vostro Dio di trasformarle in amore e in consapevolezza.
Elevate una preghiera a Dio e vibrate con l’anima. Commuovetevi per le vostre lacrime, per il vostro dolore e sentite il potente sussurro della Forza che vi sospinge verso l’interno di voi stessi, facendovi diventare come tanti palloncini colorati, che si solleveranno verso il cielo portandovi così in alto che non vedrete altro che cime di alberi e vette innevate.
Oltre le parole e i futili pensieri amate la vita. Amate la Natura e apritevi al suo sussurro. Alleggeritevi dalla zavorra dei pensieri inutili, gioite del fremito delle foglie, osservate le api industriose che costruiscono il loro alveare e sentitevi parte di quell’immenso Tutto che si chiama Terra.
E in quello stato amatevi, siate voi stessi. Dio vi sorriderà, portandovi nel palmo della sua mano. Sarete giunti alla Meta e nessuno potrà cacciarvi dal vostro piccolo paradiso. Sarà su questa Terra o sarà in Cielo: ovunque andrete, sarete nell’Uno e nulla più vi mancherà. Nelle notti oscure dell’anima l’Angelo del Signore, il vostro Ermete, vi consolerà offrendovi l’Ostia di una novella alleanza. E sarete felici di aver ritrovato voi stessi.
Mario Krejis