Prolegomeni a uno studio dell’Ermetismo Partenopeo – E.C.
di E.C.
Ogni luce viene dall’Oriente, ogni iniziazione dall’Egitto
(Cagliostro)
Dall’Egitto le conoscenze Ierofantiche si diffusero in Italia, in particolare a Pompei ed importanti centri di culto (Isei) sorsero a Napoli, Roma, Benevento. Al riguardo interessante è la leggenda di Mamo Rosar Amru, ultimo sacerdote di Iside in Egitto, che approda a Pompei e, conosciuto l’Amore della Dea, perpetua nella terra della Sirena Partenope i Misteri di Iside: dal Tempio di Iside in Filae al Tempio di Iside in Pompei. La leggenda è narrata con parole di alta poesia da Giuliano Kremmerz nel suo scritto “Il ritorno”.
A Napoli vi era un quartiere abitato da Egiziani, il Regium Nilensis, con fulcro nell’attuale piazzetta Nilo dove vi è oggi la statua del Nilo, intorno a piazzetta Nilo il palazzo di Don Raimondo di Sangro con la Cappella Sansevero (che secondo una leggenda sarebbe stata costruita sul Tempio di Iside), il Convento di San Do-menico Maggiore ove vissero e studiarono Tommaso d’Aquino, Giordano Bruno, Tommaso Campanella. Poco più in su la Cappella Pontano, più verso il porto la chiesa di Sant’Angelo a Nilo con la stupenda opera del Donatello, al centro di piazza San Domenico Maggiore la Guglia di San Domenico, rielaborazione barocca degli obelischi di Luxor e Karnak. Nel sottosuolo un corso d’acqua, forse il fiume segreto, il Sebeto, metonimia partenopea del Nilo.
Da secoli Napoli (la terra di Virgilio il Mago) è centro di Cenacoli Ermetici ed a Napoli si formarono i grandi Maestri della nostra Tradizione: Giordano Bruno, Raimondo de Sangro, Alessandro Cagliostro, Giuliano Kremmerz. Tutti hanno attinto a piene mani alla Sapienza Egizia adattandola alle conoscenze ed alla mentali-tà dei propri contemporanei.
Raimondo de Sangro Principe di San Severo, scrittore, militare, scienziato, uomo dell’epoca dei lumi, patrono delle arti, massone (pentito), i suoi libri sono stati inseriti nell’indice del Libri Proibiti per le sue tesi ereticali, ermetiste.
Successivamente le idee di libertà e di eguaglianza (davanti a Dio) proprie dell’Ermetismo, che aveva già sacrificato tanti suoi martiri, primo fra tutti Giordano Bruno da Nola e formatosi nel Convento di San Domenico Maggiore, sull’altare dell’intransigenza e dell’intolleranza cristiana, portarono tanti Ermetisti partenopei ad entrare nelle fila della Massoneria e della Carboneria per tentare una realizzazione politica (forse impossibile) dei loro ideali.
Così attraverso Mario Pagano, Pietro Colletta ed altri si giunge a Domenico Bocchini, il Geronta Sebezio, che poneva la statua del Nilo sul frontespizio della sua ri-vista. Dopo di lui Giustiniano Lebano (Sairtis Hus) e Pasquale de Servis (Izar).
Sulle attività ermetiche di questi personaggi e, per alcuni di essi, sulle loro biografie invero ben poco si sa, ma anche su di loro gli esoteristi appassionati delle favole hanno scritto tanto dando libero sfogo alle loro fantasie.
Quello che è certo è che diedero vita all’Ordine Osirideo Egizio, ancora caratterizzato dallo stampo massonico, nel quale più tardi entrò Giuliano Kremmerz (discepolo di Izar).
Da tutto questo magma, per secoli custodito dal Vesuvio, improvvisamente nel 1896 sorse come una Fenice la Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam. Ed infatti il 20 marzo 1896 fu approvata la Regola di I Grado della Fratellanza, unitamente al Patto Fondamentale di Costituzione ed al Regolamento.
Con la fondazione della Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam, Giuliano Kremmerz intendeva “restaurare” una Fratellanza che si occupasse di medicina occulta “ad esempio delle antichissime isiache egiziane di cui più recente e nota imita-zione è la Rosa+Croce”.
Con questa Fratellanza e con le pubblicazioni ad essa collegate – Mondo Secreto (rivista edita a Napoli dal 1896 al 1899), La Medicina Ermetica (rivista edita a Napoli dal 1899 al 1900) e la collana di testi Biblioteca Esoterica Italiana – Giuliano Kremmerz intendeva far conoscere in Italia, ad un più vasto pubblico che non i ristrettissimi cerchi degli Alti Gradi della Massoneria, l’Ermetismo e l’unica applicazione pratica consentita di questa Scienza: la Medicina Ermetica.
Recita infatti l’art. 1 del Patto Fondamentale di Costituzione: la Fratellanza Te-rapeutica Magica di Miriam si occupa esclusivamente di medicina occulta, a beneficio dei fratelli iscritti e di tutte le persone sofferenti che sono in loro contatto o ad essi ricorrono.
Fondata nel 1896 la Fratellanza, ben presto venne aperta a Napoli la Scuola Pitagorica, presso la sede della Fratellanza stessa, quale prima sede operativa. Alterne vicende dovute “ad una preparazione a volte incerta, a volte ostacolata dalla mitezza dei mezzi disciplinari, sempre oscillante per il selvaggio desiderio dei primi venuti di denudare l’Iside e di prostituirla allo scherno plebeo” condussero ad prima chiusura o, meglio, sospensione di ogni attività della Fratellanza, fermo restando la possibilità per i Fratelli iscritti di continuare “le preghiere della nostra regola, il loro rituale, le ore e gli accessori prescritti” a dimostrazione che dietro l’organizzazione umana (solo questa non più funzionante per volere di Kremmerz) c’era ben altro.
Nuovo impulso venne dato nel 1906 con la nascita della Scuola di Ermetica e definitiva sistemazione venne data nel 1909 con l’approvazione della Pragmatica Fondamentale e la pubblicazione dei fascicoli riservati agli iscritti contenenti istru-zioni, pratiche taumaturgiche e primi contatti.
Seguì la pubblicazione del Commentarium (rivista edita a Bari dal 1910 al 1911) e dell’opera La Porta Ermetica (Milano, 1910).
Vennero aperte varie Accademie ed a Napoli l’Accademia Sebezia.
Ma l’Aurea Opera del Maestro Kremmerz incontrava nuovi ostacoli e difficoltà.
Poi la prima guerra mondiale, la persecuzione fascista con perquisizioni nelle due Accademie rimaste portarono alla cessazione di ogni attività. Tanto che lo stesso Kremmerz, deluso si, ma pur sempre deciso a portare innanzi la sua Opera, pensò a nuovi modi organizzativi.
La morte però lo colse nel 1930.
Secondo alcuni cessò ogni forma di attività collettiva, secondo altri si continuò ad iscrivere ed a praticare. Quello che è certo è che di Fratellanza di Miriam non si parlò più per tutti i tristi anni del regime e della guerra.
Nel 1945 dopo pochi mesi dalla fine della guerra un gruppo milanese riaprì le iscrizioni e diede vita alla rivista L’Iniziazione, alcuni massoni fondarono a Roma la Loggia Madre Ankh (Associazione Neo Kremmerziana Hermetica) ed un’altra Loggia a Napoli ad opera dell’ermetista napoletano Mario Parascandolo (vedete come Napoli torna sempre nel Labirinto Ermetico).
Poi nel 1947, sempre a Napoli, il napoletano Domenico Lombardi, già Segretario della Fratellanza, diede vita ad un tentativo di ricostituzione della stessa.
E’ bene precisare che si trattò di ricostituzione e non di continuazione.
Da questo tentativo nacquero poi la CEUR e l’attuale Fratellanza di Miriam, organizzazione che ha anche registrato presso le autorità civili il proprio “marchio”, rivendicando tramite la giustizia civile della Repubblica l’uso esclusivo dello stesso.
A Roma invece il Circolo Vergiliano, Accademia Vergiliana all’epoca di Kremmerz, ha sempre continuato dal dopoguerra ad oggi, in modo più che discreto (quasi nascosto), la sua attività di divulgazione o, meglio, di testimonianza.
Brevissimo ed incompleto excursus, questo, sull’Ermetismo Partenopeo redatto, più che per illustrare fatti storici, al fine di far comprendere come a Napoli, sotto il Vesuvio e sulle rive del Sebeto, sia nata e si sia sviluppata una corrente spirituale di rilevante importanza, corrente che ancora oggi fa sentire i suoi influssi ed i suoi aromatici profumi.
E.C.
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