Sull’energia delle emozioni – Mario Krejis
di Mario Krejis
L’Energia Primaria – che è Energia delle Stelle – irradia nel Cosmo dalla Causa Prima/Dio, rappresentando lo Jod, il Principio Creatore, che si manifesta come volontà inarrestabile alla vita e al movimento.
In campo metafisico lo Spirito Divino si sposa con la Materia/Energia, fondata sui quattro Elementi: Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Essa è l’Etere, la “Maria Universale degli Ermetisti”, che gli egizi definirono con la parola Nùt, il Cielo Stellato. Pertanto lo Spirito Divino, che è suprema Volontà, anima la Materia/Energia del Creato (che è Forza intelligente), sospingendola nel circuito del divenire e forzandola nell’eterno gioco delle forme.
La “Maria Universale” è dunque la generatrice di tutte le cose di cui scandisce la nascita, il declino e la morte, secondo direttrici che l’uomo incompiutamente chiama evoluzione naturale, collocandola nella visione imperfetta delle dimensioni terrestri di spazio e tempo. Ciò accade in ogni ordine e grandezza delle Forze della Natura, cioè nel campo materiale, astrale e mentale.
Nell’uomo, l’energia/volontà scorre attraverso i Chakra e raggiunge l’anima, la parte più eterea del corpo fisico, dove hanno origine i processi intelligenti e risiede l’anima incarnata. Di qui essa irradia in tutto l’organismo, alimentando la materia più grossolana. Alla fine ritorna in circolo, rifornendo l’uomo corporeo di nuova Forza di Vita. Nel campo mentale l’Energia Vitale (la chiameremo così per semplificare) alimenta i pensieri e le forme psichiche. Nel campo emotivo dinamizza le forme inconsce e i ricordi, trasformandosi in energia del sentimento, prescindendo dalla sua tonalità affettiva.
Per tale ragione gli Ermetisti sostengono che ogni pensiero genera un’emozione, ma è vero anche il contrario, considerata la stretta interdipendenza tra la creazione d’idee e il tono emotivo di cui le stesse sono caricate.
Pertanto le idee e le emozioni sono il prodotto della Forza Vitale che circola nel corpo. La natura delle emozioni è tale che, se positive, esse conservano integralmente la loro energia; se negative, la disperdono depauperando l’organismo psico-fisico. Nel primo caso l’emozione positiva produrrà forme dello stesso segno. In esse l’energia si accrescerà in misura esponenziale, potendo essere diretta secondo la volontà dell’iniziato.
Nel secondo caso l’emozione negativa genererà nuove forme negative le quali, al contrario delle prime, dissiperanno l’energia in un insieme di sottoprodotti astrali: sono le Larve o le Simili Nature della Tradizione Ermetica, che possono assumere il controllo della personalità, sconvolgendo l’equilibrio mentale e fisico.
In pratica gestire le proprie emozioni, significa accettare unicamente idee che generano emozioni positive. Deve però il lettore comprendere che il meccanismo delle emozioni è la fonte automatica del mondo illusorio in cui l’uomo è immerso. Un’immagine, un ricordo o una sensazione possono richiamare molta energia vitale, che stimola il mondo inconscio (e l’Ombra) a espellere i suoi contenuti, che a loro volta diventano fonte di dubbi, di comportamenti contraddittori e di reazioni sbagliate.
In sintesi uscire dal mondo dell’illusione, che è l’obiettivo di ogni Tradizione Esoterica, vuol dire intercettare il meccanismo dell’emozione prima che divampi nella psiche, costringendola nella Torre di Babele della frustrazione e dell’infelicità.
A tal punto farò un esempio pratico, rivolgendomi al lettore. Immagina di trovarti, nella stessa giornata, in tre diverse situazioni:
- Incontri una persona di cui eri innamorato, la tua vecchia amante o il tuo ex-compagno. Quasi senza volerlo, senti il desiderio divampare in te come un tempo, mentre l’emozione ti colpisce nuovamente bloccandoti il respiro. Percepisci la tua eccitazione come una marea crescente. Ti senti divampare in un incendio di desiderio.
Tenti di ragionare: Tutto ciò è assurdo! … Non è giusto, è una storia finita!… Se lo scoprisse mia moglie! … Pensa allo scandalo: i figli, le liti, la separazione! …
Sono pensieri inutili. Non ammetti ragioni. Elabori una strategia di azione. Dove vi vedrete, in che modo la convincerai! … Le difficoltà però non ti spaventano. Per lei sei disposto a tutto. -
Mentre sei sopra pensiero, arrivi a casa dei tuoi genitori. Incontri tua madre, che ti accoglie sorridente: un bacio affettuoso, le solite lamentele, i problemi di sempre. Poi lei prende, da una scatola, un piccolo rotolo di banconote e te lo porge con espressione commossa. “E’ un regalo per il tuo compleanno, da parte mia e di tuo padre!”
Accetti il dono riconoscente, commuovendoti per quel gesto affettuoso. Il tuo pensiero corre agli anni della tua infanzia. Ti sembra di rivedere tua madre, ancora giovane, intenta a preparare una bella crostata di frutta: hai quasi l’impressione di sentire l’odore del burro, il sapore del tuo dolce preferito.
Ti emozioni. Senti l’impulso di abbracciarla, ringraziandola per il suo amore incondizionato. Provi un senso di tenerezza e di complicità. Nulla conta più di una vera famiglia. Il tuo pensiero corre ai tuoi figli. Vorresti essere per loro ciò che i tuoi genitori sono stati per te… - Poco dopo esci in strada e incontri un vecchio collega. Quell’uomo ti deve una somma di denaro, che gli hai prestato anni prima e non ti ha più restituito. Lui ti guarda imbarazzato, cercando di cambiare strada. Ti ricordi della fiducia che riponevi in lui, della tua delusione quando ti sei sentito tradito. Quei soldi ora ti servirebbero: la rata del mutuo, il nuovo frigorifero, la vacanza al mare.
Provi un intollerabile senso di rabbia. Ti senti impotente e ridicolo: “Quel cretino mi ha fregato” pensi. “Sono un vigliacco, perchè non ho il coraggio di affrontarlo e di rompergli la faccia!”… Ripensi al tuo capufficio, che ti ha appena negato un aumento di stipendio. Quasi per incanto il ricordo di vecchi rancori che sembravano sopiti si risveglia, mentre ti avvii stancamente verso casa, depresso e senza forze…
Ho voluto descrivere tre diverse situazioni emozionali, che potrebbero capitare a chiunque. Ciò su cui voglio porre l’accento è il carattere temporaneo e spesso contraddittorio delle reazioni emotive.
Quando il protagonista del mio esempio incontra la sua vecchia fiamma, è in una condizione di quiete emozionale. Subito dopo si sente felice, eccitato, desideroso di stringerla nuovamente tra le braccia. Dopo appena mezz’ora, il suo stato cambia. Mentre abbraccia sua madre, il ricordo della donna di cui era innamorato diventa quasi sbiadito, inconsistente. Riappaiono i vecchi dubbi. Senza volerlo ripensa alla sua cellulite, alle sue mani sudate, ai suoi capricci, alla sua invadenza.
Quando infine incontra il suo debitore, non vi è più traccia in lui del pensiero della famiglia. Ogni patina di tenerezza è scomparsa, sostituita da una livida reazione di rabbia e di ostilità. Si sente solo e demotivato, un uomo debole e inutile.
Tre diverse reazioni in poche ore. Tre diversi stati (con le conseguenti reazioni psicosomatiche) che hanno evocato altrettante forme mentali. Ogni volta egli aveva creduto che quella fosse la sua unica realtà. Dov’era finito il suo amore o il suo affetto filiare, mentre l’ira annullava ogni altro sentimento, come una pezza cancella le frasi su una lavagna?
Le emozioni sono dunque delle realtà illusorie. Come un getto d’aria, attraverso una cannuccia, fa gorgogliare l’acqua in mille bollicine scoppiettanti, così la Forza Vitale alimenta i nostri pensieri salienti, i ricordi più pregnanti e le forme inconsce più profondamente immerse nella psiche.
Le emozioni – meccanismo perfetto di conoscenza – finiscono così per diventare la lente che deforma la realtà, costringendo l’interiorità dell’uomo nei freddi circuiti del Karma.
Il Destino, che segna il futuro di ogni uomo, è prodotto dal complesso gioco di azioni e reazioni alle forme inconsce, anelli di una catena ininterrotta di cause ed effetti che non può aver fine.
Il controllo delle emozioni è dunque un sistema egregio di evoluzione spirituale. Arrestare il torrente di Forza Vitale, che scorre inarrestabile di forma in forma esplodendo nella mente dell’uomo e costringendolo all’infelicità o alla temporanea euforia, è il solo modo per ricondurre il processo conoscitivo alle sue primitive connotazioni di purezza.
Innocenza: è il sostantivo che meglio esprime il concetto del controllo delle emozioni e del proprio mondo affettivo. Vivere l’esperienza e imparare ad attingere da essa, in ogni circostanza della vita, la forza che serve per andare avanti.
L’obiettivo non è dunque la statica appercezione, bensì il moto, l’azione. E’ nell’azione, infatti, più che nell’emozione che si tempra l’anima. Bisogna agire, temprando la propria volontà. Così lo Spirito Santo, sposo di Maria, genererà il Cristo, l’uomo interiore.
Essenza e Forma, Volontà e Azione.
L’uomo evoluto impara a volere. Egli concepisce le forme desiderate, le crea con l’immaginazione e le nutre di Spirito di Vita, in modo che si oggettivino nella realtà. Egli crea così il suo mondo e plasma il suo Destino.
Quisque faber fortunae suae!
E’ il concetto dell’uomo virile dell’antichità, che prima agisce e dopo pensa. E’ l’eroico tormento dell’eroe, che percepisce la Forza Divina nella sua sfolgorante purezza e diviene co-autore della Creazione, attivo collaboratore dell’infinito progetto divino. Egli purifica la materia del suo corpo, distillando lentamente la sua anima, materia viva e intelligente, pura e prolifica, in cui insuffla il suo Soffio, la sua volontà, perchè si realizzi il suo progetto: figlio di Dio e dio egli stesso, nella consapevolezza della sua missione di eternità e di pace.
Tuttavia tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Si deve lavorare su se stessi, per imparare a controllare le proprie emozioni. Il resto lo faranno l’intuito e soprattutto la costante applicazione. Può darsi che i migliori riusciranno. Ecco dunque le regole di Krejis.
- Ogni emozione è frutto di una Forza, che è sempre la stessa, che agisce su una forma variabile. In base all’esperienza che l’ha determinata, la forma può evocare sensazioni di piacere o di dolore, di gioia o d’infelicità.
- La forma – qualunque essa sia – quando è evocata, diviene vitale e assorbe una certa quantità di energia. Essa può essere cosciente o inconscia, appartenente a questa o ad altre vite.
- Le emozioni possono essere positive o negative, in base al carattere morale dell’esperienza maturata.
- Si può intercettare la Forza Vitale, evocata dall’esperienza, prima che si frammenti nelle mille sfaccettature dell’attività mentale.
- Quando l’emozione è positiva, l’effetto della cascata di forme è positivo. Ciò significa che, da una forma positiva, possono derivare solo forme dello stesso segno. Esse, a loro volta, sono in grado di attirare nuova Forza Vitale dai centri aurici dei Chakra, venendosi a creare un potente meccanismo di amplificazione che mette a disposizione dell’iniziato infinite risorse creative.
- Quando l’emozione è negativa, essa comporta un impoverimento dell’organismo fluidico, essendo la Forza vitale impiegata in eccesso per gli istintivi meccanismi di difesa e di allarme. Del pari ogni filiazione di forma avrà analogo effetto, determinandosi una sommazione di forze negative che condurrà alla depressione e nei casi più gravi alla malattia e alla morte.
- Ne consegue che l’uomo evoluto dovrà evitare come la peste tutte le emozioni negative, accettando solo quelle positive, le uniche che possono aiutarlo a vivere un’esistenza serena. Comunque, in entrambi i casi, egli dovrà essere in grado di identificare la Forza che anima le sue forme mentali, indirizzandola verso l’azione per lui più utile e sana. In particolare:
- Nel caso di emozioni positive, sarà consentito lasciare spazio alla fantasia, permettendo al meccanismo psichico di auto-alimentarsi, fino a divenire preponderante.
- Nel caso di emozioni negative, l’azione di deflessione della Forza dovrà essere istantanea e intervenire prima che si disegnino i meccanismi di frustrazione che paralizzano la volontà.
Alcune Scuole di Esoterismo si occupano in maniera particolare di quest’aspetto dell’addestramento psichico, attraverso esercizi e meditazioni guidate di grande efficacia. Anche la Prammatica Ermetica, nelle varie scuole, contiene esercizi pratici finalizzati al controllo delle emozioni. Un buon equilibrio psichico, conseguito dopo un lungo e laborioso allenamento, è condizione fondamentale per la manifestazione dell’Ermete e per l’ulteriore sviluppo spirituale.
Gurdjieff, il famoso esoterista armeno, sosteneva che gli uomini sono simili ad automi, controllati dai loro meccanismi mentali. Essi vivono in una sorta di sogno da cui non possono risvegliarsi, salvo che qualcuno – già sveglio – non li costringa a prendere coscienza di se stessi.
Per ottenere quest’effetto, egli usava sistemi particolarmente energici che miravano alla rottura dei precedenti equilibri e a una vera e propria ricostruzione della personalità. In tal senso le emozioni distorte rappresentano uno dei meccanismi salienti dell’alienazione.
Fino a quando l’iniziato non avrà conseguito un buon controllo delle emozioni, è destinato a girare vorticosamente su se stesso, in quella spirale di follia che lo costringerà nel circuito della paura e dell’infelicità.
Krejis
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